COP29: Risultati e Sfide Chiave della Conferenza ONU sul Cambiamento Climatico del 2024
Dai finanziamenti climatici all’uguaglianza di genere nelle politiche climatiche, la conferenza di Baku ha segnato un momento cruciale per l’azione climatica globale. La 29ª Conferenza delle Nazioni Unite sul Cambiamento Climatico (COP29), tenutasi a Baku, in Azerbaijan, dall’11 al 22 novembre 2024, si è conclusa con sviluppi significativi nelle politiche climatiche globali. La conferenza ha riunito quasi 200 paesi per negoziare questioni fondamentali, tra cui finanziamenti climatici, riduzione dei combustibili fossili ed equità di genere nelle azioni climatiche.
Accordo sui Finanziamenti Climatici
Uno dei punti centrali della COP29 è stato l’obiettivo di stabilire un nuovo piano di finanziamento climatico per supportare i paesi in via di sviluppo nell’attuazione di misure di mitigazione e adattamento ai cambiamenti climatici. I paesi più sviluppati si sono impegnati a fornire almeno 300 miliardi di dollari all’anno entro il 2035. Questo accordo, finalizzato dopo lunghe trattative, è stato criticato dai destinatari come insufficiente e considerato una soluzione superficiale. Mentre alcuni delegati hanno accolto con favore l’accordo, altri, come il rappresentante indiano, lo hanno contestato. Simon Steell, responsabile climatico delle Nazioni Unite, ha sottolineato che si tratta di un passo essenziale ma che richiede ulteriori interventi concreti.
L’mpegno per la Riduzione dei Combustibili Fossili
Le discussioni sulla riduzione della dipendenza dai combustibili fossili sono state caratterizzate da alcune divergenze. Il piano non è riuscito a includere passi concreti per la transizione dai combustibili fossili alle energie rinnovabili, con una forte resistenza da parte dell’Arabia Saudita. Il dibattito sulla responsabilità dei finanziamenti ha evidenziato la pressione sui paesi più ricchi e la necessità di contributi più consistenti. L’accordo stabilisce una base per il summit dell’anno prossimo in Brasile, ma affronta sfide significative, aggravate dalle tensioni geopolitiche e dai limiti di bilancio dei paesi più sviluppati.
Uguaglianza di Genere nell’Azione Climatica
La conferenza ha affrontato anche l’integrazione dell’uguaglianza di genere nelle politiche climatiche. Una coalizione composta da Arabia Saudita, Iran, Russia, Egitto e Vaticano si è opposta alle misure a favore dell’uguaglianza di genere. Per il Vaticano è prevalso il timore che nel concetto di “genere donna” fossero inseriti trans e ogni qualsiasi sigla dell’universo LGBTQ+, portando alla rimozione dal testo finale di riferimenti all’intersezionalità e ai diritti umani. Nonostante queste difficoltà, le pressioni dell’Unione Europea e dei paesi dell’America Latina hanno garantito che alcuni riferimenti relativi al genere fossero mantenuti, con l’obiettivo di rafforzare la partecipazione delle donne e delle persone non binarie nell’azione climatica.
L’Impegno del Gruppo Sinalco per la Sostenibilità
In linea con l’enfasi globale sullo sviluppo sostenibile sottolineata durante il COP29, il Gruppo Sinalco riafferma il proprio impegno verso la responsabilità ambientale. Integrando pratiche sostenibili nelle nostre operazioni e sostenendo iniziative che promuovono la resilienza climatica, ci impegniamo a contribuire positivamente agli sforzi globali contro il cambiamento climatico. Il nostro impegno include la riduzione della nostra impronta di carbonio, investimenti nelle energie rinnovabili e la promozione di partenariati che favoriscano soluzioni sostenibili.
Mentre il mondo continua ad affrontare le complessità del cambiamento climatico, il Gruppo Sinalco rimane fermo nella sua missione di supportare un futuro sostenibile ed equo per tutti.