L’Azerbaijan si trova tra l’Europa sudorientale e l’Asia occidentale.
Nessuno è a conoscenza delle più antiche popolazioni paleolitiche che abitarono il territorio dell’Azerbaijan, ma la ricerca ha rilevato che queste popolazioni vivevano in luoghi come la Grotta di Azokh, dove sono state scoperte tracce di vita e strumenti di caccia.

Nel IX e VIII secolo a.C., l’Azerbaijan accoglieva due popolazioni, gli Albanesi del Caucaso (che non sono in alcun modo legati alla moderna popolazione dell’Albania) e gli Sciti. I primi vivevano nel nord-est, diventando un’entità indipendente.

Gli Sciti erano un popolo nomade che dominava una grande porzione del mondo conosciuto. L’area fu poi dominata dai Persiani, un’altra popolazione iraniana.
La cultura persiana ha lasciato una profonda influenza su quello che sarebbe diventato l’Azerbaijan.
I persiani governavano il loro vasto impero dividendolo in province, le satrapie, governate da satrapi.

Atropate, un satrapo e amico di Alessandro Magno, vissuto tra il 370 e il 320 a.C. circa, fu colui da cui derivò il nome Azerbaijan.

In seguito l’Azerbaijan passò sotto il dominio dei Parti, i ben noti nemici di Roma.

Il cristianesimo divenne la religione ufficiale degli Albanesi del Caucaso nel IV secolo d.C., mentre il dominio iraniano continuò con l’Impero Sasanide.

Nel VII secolo, gli Arabi conquistarono quei territori portando l’Islam in Azerbaijan.
Il dominio degli Arabi durò per alcuni secoli.

Poi fu il tempo della Dinastia Sajid dall’889 al 929, succeduta dalla Dinastia Sallaride dal 919 al 1062, e poi succeduta dai Rus’.

Successivamente la regione fu invasa dai Turchi, con l’Impero Seljuq.
I Turchi furono molto influenti, e ancora oggi la lingua azera è basata sulla lingua turca.
I Turchi promossero l’arte e l’architettura, acquisendo l’eredità della civiltà persiana.
L’Azerbaijan fu la patria di grandi e raffinati poeti in quel periodo, come Nizami Ganjavi (1141-1209).

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